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Formazione 3.0: a che punto è la tua azienda?

• 4 min read

Docebo ha recentemente pubblicato un report in collaborazione con Aberdeen Group intitolato: Il Nuovo 70:20:10 – Come cambia la Formazione. Uno dei punti fondamentali della ricerca condotta da Aberdeen Group riguarda le aziende “top”, e come queste erogano formazione diversificata ai propri dipendenti, cercando e impiegando soluzioni formative informali e on the job, con elementi di coaching e mentoring, utilizzando al meglio le connessioni sociali e la condivisione del sapere.

Questo articolo punta ad analizzare come queste aziende, che guidano il mercato, stiano guardando alla formazione in maniera innovativa e lungimirante.

Qualche parola sulla ricerca

Tra luglio e agosto 2015, Aberdeen Group ha intervistato 322 aziende a livello mondiale (50% in Nord America, 20% in Europa, 20% in Asia & Pacifico) in merito ai trend chiave della formazione. Circa il 48% di queste aziende aveva un fatturato medio superiore ai 100 milioni di euro. La ricerca ha preso in esame 4 principali parametri di efficacia.

La studio ha dunque considerato: l’efficacia dei programmi di formazione; l’impatto di questi programmi sul business delle aziende; l’impatto della funzione formativa sulla capacità di raggiungere gli obiettivi di business; la continua valutazione dei programmi formativi per assicurare un loro allineamento alla strategia aziendale.

Formazione 3.0: a che punto è la tua azienda?

Bisogna innanzitutto fare una premessa. L’espressione “Formazione 3.0” fa qui riferimento a processi di formazione/apprendimento derivati dalla condivisione, e non tanto dall’insegnamento diretto.

Che aspetto avrebbe, dunque, il mondo della Formazione 3.0? In tale mondo, il focus primario non sarebbe più sulla singola persona che deve imparare, bensì sull’intera comunità di persone. Nel mondo della Formazione 3.0, il contenuto generato dall’utente prevarica su quello statico e standardizzato. L’apprendimento è reso possibile tramite l’interazione con i propri pari, perché questi sono gli esperti in materia. La formazione pesca dunque dalle esperienze quotidiane, ed accade nel preciso momento in cui se ne ha bisogno.

Quindi, il concetto di Formazione 3.0 si rivolge alla necessità di interazione sociale, tra persone pari tra loro, che imparano l’una dall’altra; e alla possibilità di imparare sul momento, esattamente quando serve, in piccole porzioni da applicare immediatamente nel contesto pratico. Sappiamo che la formazione si sta lasciando alle spalle il classico apprendimento “in classe”, dunque la domanda sorge spontanea: qual è, oggi, lo stato della formazione?

Lo stato della Formazione

Lo studio di Aberdeen Group, nel rispondere a questa domanda, rivela che:

  • Le organizzazioni che hanno in programma di incrementare l’offerta formativa nei prossimi 12-24 mesi prevedono di innalzare gli investimenti necessari dell’87%
  • Le aziende “top” stanno pianificando di aumentare i budget per la formazione del 121%
  • Il 79% delle aziende ritiene che la funzione di Learning & Development (L&D) sia altamente strategica

Le tre principali priorità di queste aziende “top” sono le seguenti:

  1. Necessità di sviluppare un riferimento di leadership più forte (37.7%)
  2. Consentire al business di essere più agile e reattivo (32.2%)
  3. Bisogno di erogare formazione in maniera geograficamente distribuita (22.6%)

Quali strategie vengono pianificate per rispondere a queste esigenze?

Il report di Aberdeen Group indica che il primo provvedimento di molte aziende è quello di legare la formazione al business, il che si traduce nell’allineare la strategia di formazione alla strategia di business. Seguono poi: l’accertarsi che lo sviluppo personale e professionale delle persone sia presente in tutto il loro percorso interno all’azienda; e la creazione di un coerente set di competenze per guidare lo sviluppo dei dipendenti.Ma le aziende “top” puntano ad fare un passo ulteriore, ovvero utilizzare nuove e differenti modalità formative, individuando gli esperti in materia presenti in azienda per catturare, trasferire e dunque valorizzare il loro sapere all’interno dell’intera organizzazione. Tali aziende, in altre parole, non guardano alla formazione come al semplice sviluppo di competenze, ma la ritengono un fondamentale momento di condivisione di sapere tra gli individui dell’azienda.

Le aziende “top” si focalizzano sul Social Learning

Un tratto comune delle aziende “top”, in contrasto a quelle nella media – o sotto – è lo spiccato interesse per l’elemento social. Tali aziende “top” stanno infatti utilizzando la formazione social per introdurre elementi di coaching e mentoring, anche tramite l’impiego di tecnologie apposite.

Piattaforme e sistemi per la Formazione

Lo studio ha evidenziato che i sistemi per la formazione più comunemente utilizzati a supporto degli obiettivi di business sono:

  1. Contenuti formativi video
  2. Portali formativi self-service per i dipendenti
  3. Learning Management System

Le aziende “top” si sono dichiarate, in misura 5 volte maggiore rispetto alle altre, propense ad utilizzare learning management system di tipo social, ovvero un LMS in grado di integrare formal e social learning. Le medesime aziende si sono anche mostrate propense all’uso di wearable device per i processi di formazione.

Quel che emerge chiaramente, dunque, è che le aziende “top” stanno pensando alla formazione in maniera più lungimirante e innovativa, adottando differenti e molteplici modalità formative, sfruttando le possibilità offerte dalle più recenti tecnologie, e mettendo al centro gli utenti, grazie all’uso di contenuti formativi prodotti dai dipendenti stessi.

Nel prossimo articolo del blog si darà uno sguardo ravvicinato ai risultati di questa ricerca sul modello formativo 70:20:10, analizzando le strategie formative delle aziende leader, e fornendo qualche esempio di come tali organizzazioni stanno utilizzando contenuti video per stimolare la creazione e condivisione di conoscenze.