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Il Social Learning è ancora considerato un valore?

Come dare una spinta ai corsi on-line utilizzando strumenti social

Il primo step per valutare un LMS pesando i suoi strumenti social

Tutti noi siamo consapevoli dei benefici che apporta il social learning.  Sappiamo che mettendo in campo attività di apprendimento sociale si innalza l’efficacia ed il valore stesso delle attività di formazione, che molti progetti di formazione in e-learning falliscono per la mancanza di relazioni sociali tra i partecipanti e che i progettisti didattici devono apprendere dai social manager le tecniche per spingere le “conversazioni” in ambienti virtuali.

Tutto corretto; ma focalizziamo la nostra attenzione su 2 concetti (più uno) per confrontare il senso comune che il social learning sia un elemento a valore aggiunto: i costi della implementazione di un social learning on-line ed il reali benefici che il social learning apport senza un reale approccio costruttivista.

1 i costi del social learning

2 il potere della situazione

3 puntare al costruttivismo!

Proponiamo uno scenario di implementazione del social learning oltre il suo significato comune, come una metodologia strutturata per raggiungere dei risultati e non un elemento a corredo per assecondare generali tendenze.

Uno scenario reale con target misurabili serve per poter misurare i benefici che un sistema social può apportare al nostro progetto.

1I costi del social learning

Se il vostro progetto attuale prevede che un trainer guidi le attività didattiche on-line, allora quello che stiamo per affermare vi è assolutamente noto, in quanto vi sono ben chiari gli sforzi necessari a condurre un programma di formazione che preveda sin dalla sua strutturazione attività di apprendimento sociale!

Se invece state lavorando ad un corso on-line in autoistruzione, è importante prendere coscienza del fatto che quando sarà terminato il lavoro sui contenuti dovrà poi iniziare il lavoro con la classe!

Nella mia esperienza di lavoro con le grandi aziende, mi sono resa conto del fatto che i responsabili della formazione o delle risorse umane, solitamente concentrati sugli sforzi necessari a portare avanti “il progetto”, restano soprepsi quando si rendono conto del numero di attività che occorre realizzare per strutturare una iniziativa di social learning.

2 Il potere della situazione

Il social learning viene descritto come una metodologia di insegnamento di elevata qualità ( e la migliore situazione per apprendere), dunque un target da raggiungere in ogni caso. Questo implica che metodologi, formatori e instructional designer sono delusi quando non possono disporre un ambiente di apprendimento che promuova il social learning.

Tuttavia ci sono diverse situazioni dove il social learning è una metodologia inapplicabile! Basti pensare a progetti con numeri elevati di utenti gestiti come un’unica classe, oppure a progetti che prevedono tempi limitati per concludere le attività di formazione.  E comunque il consiglio è quello di non avviare attività di social learning in tutte quelle occasioni nelle quali non sia possibile restituire ai partecipanti al termine della “discussione” un prodotto tangible della conoscenza prodotta!

3 Puntare al costruttivismo!

La differenza tra commentare un video e riscriverne il finale, è chiara a tutti! Come formatori sappiamo che lanciando una discussione su un tema, raggiungeremo elevati livelli di consapevolezza (ed anche di ritenzione) quando gli utenti produrrano in autonomia i saperi.

E’ possibile, se non auspicabile, che i discenti ignorino addirittura la nostra proposta “culturale” per privilegiare la costruzione individuale o di gruppo di un nuova proposta.

Chiediamoci dunque se siamo “pronti” per affrontare questo tipo di ambiente di apprendimento!

Riflettiamo: qual’è in fondo il nostro primo obiettivo? Un reale cambiamento nella mentalità del discente od un trasferimento di conoscenze?

Insegniamo un argomento non per produrre piccoli bibliotecari viventi sul  tema, ma piuttosto per ottenere uno studente che pensi …in autonomia, che esamini le questioni… che prenda parte al processo di acquisizione delle conoscenze. La conoscenza non è un prodotto, ma un processo.

Jerome Bruner

Docebo per il social learning

Docebo ha concentrato il suo processo di ricerca e sviluppo su questioni legate a reali scenari di social learning, sviluppando nuove funzioni che consentono ai formatori di disegnare ambienti di formazione tagliati sulle specifiche dinamiche sociale. Ciò implica che ogni trainer sarà libero di predisporre autonomamente ed in funzione dei suoi obiettivi l’ambiente di apprendimento.

Scopri le potenzialità social di Docebo e come possono essere di aiuto nel tuo progetto di e-learning, attiva una piattaforma di prova per 14 giorni.


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