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Strategie formative per il mobile learning

• 6 min read

Schermata 2014-11-05 alle 17.46.36Di seguito trovate un estratto della ricerca “Learning on the Go – Tendenze e consigli sul Mobile Learning” (scaricabile gratuitamente).

Come illustrato altrove in questo rapporto, i dispositivi mobili hanno travolto il mondo come una tempesta. L’immediata disponibilità di strumenti potenti a portata di mano apre un nuovo mondo di possibilità per l’apprendimento. Il massiccio incremento della accessibilità comporta molte nuove sfide per i team di progettazione, sfide che vanno vinte prima di lanciare un corso in mobile learning.

Ci sono diverse strategie per integrare il m-learning nella attuale struttura di formazione aziendale, così come ci sono molte insidie. In questa sezione parleremo delle cose da evitare o delle quali essere a conoscenza e poi analizzeremo alcune buone pratiche da utilizzare all’interno di un ambiente di apprendimento.

Sfide comuni nello sviluppo di una strategia di mobile learning 

Apprendere tramite dispositivi desktop, non è uguale ad apprendere in modalità mobile

Comprendere questa differenza è una sfida per tutti i dipartimenti di formazione che valutano l’inserimento del m-learning all’interno della strategia di formazione dell’azienda. Ogni media richiede infatti una sua strategia di progettazione. Il modo in cui gli utenti interagiscono con un desktop / laptop è diverso dal modo in cui gli utenti interagiscono con un tablet o uno smartphone (non ho ancora capito dove sia “tasto destro” sul mio tablet!) . Per soddisfare i bisogni di apprendimento occorre tenere in considerazione non solo le possibilità ed i limiti di ogni tecnologia, ma anche le modalità di interazione tra l’uomo e la macchina (Human Computer Interaction) specifiche di ogni tecnologia. Il mezzo/dispositivo attraverso il quale viene erogata la formazione condiziona tutta la fase di fruizione dei contenuti e ciò va tenuto in conto fin dalle prime fasi di progettazione.

Alcuni limiti della strategia BYOD (Bring Your Own Device) – BYOD è un termine o un concetto spesso associato al mobile learning. Fraintendendo in parte il suo significato, si potrebbe essere portati a credere che un contenuto didattico, a prescindere dalla metodologia con cui sia stata progettato e poi realizzato, si adatterà senza problemi ad ogni dispositivo utilizzato dagli studenti/ utenti finali. Pur sapendo che il BYOD è una leva utile per far accettare il mobile learning come parte di una strategia globale di apprendimento in contesti organizzativi, è un errore pensare che sia possibile progettare una sola volta e rendere i contenuti fruibili su tutti i dispositivi.

Questa idea va contro l’essenza stessa della progettazione didattica, che vuole che ogni esperienza di apprendimento sia realizzata sulla base di una metodologia studiata ed analizzata. Sapere come l’utente finale interagirà con il materiale di apprendimento è critico quasi quanto il materiale di apprendimento stesso. Comprendere come gli utenti interagiranno con i contenuti didattici è parte della metodologia di progettazione adottata per la realizzazione di eventi formativi di alta qualità e di successo. Nel realizzare una strategia di formazione che sfrutti molteplici dispositivi, è necessario recuperare quei fattori che sono trasversali a differenti media. Anche se ciò potrebbe implicare un “disservizio” nei confronti degli utenti finali. Il livello di concentrazione e coinvolgimento richiesto, per fare un esempio, cambia in setting tecnologici differenti. E dunque nel progettare contenuti ed interazioni occorre valutare le differenti capacità tecnologiche necessarie a svolgere il compito. L’approccio migliore è quello di avere una strategia didattica complessiva ponderata fin nei dettagli, alla quale far seguire una metodologia di progettazione dei contenuti che tenga conto dei dispositivi utilizzati. In tal modo gli utenti fruiranno dei contenuti in maniera non casuale, ma così come progettato.

Il digital divide esiste ancora – Conoscere l’utente finale è fondamentale per la costruzione di una strategia di apprendimento efficace. Infatti la risposta degli utenti alla formazione attraverso strumenti tecnologici varia non solo a seconda del contenuto proposto, ma anche in base allo stile di apprendimento di ciascun utente (o gruppo di utenti). Collocare la formazione in un contesto generazionale è parte della strategia di comprensione della propria audience. Anche se in molte parti del mondo, almeno a partire dalla fine degli anni ‘90, l’e-learning è entrato a far parte delle strategie di sviluppo professionale dei lavoratori, le competenze tecnologiche non sono ancora equamente distribuite tra gruppi generazionali diversi. Il digital divide di cui si parla come una piaga fin dalla metà degli anni ‘90, ancora sussiste. Mentre infatti la forza lavoro globalmente invecchia, nuove generazioni di utenti, avvezzi sin dalla nascita alle nuove tecnologie, fanno il loro ingresso nel mondo del lavoro. E con loro entrano in azienda dispositivi mobili sempre più moderni, che rendono naturale se non ovvio introdurre il mobile learning tra le strategie di formazione.

Ecco che dunque diviene necessario ripensare al digital divide dal punto di vista della formazione e dello sviluppo delle risorse umane. I progetti di mobile learning devono tendere all’inclusione di tutte le categorie di utenti, più o meno avvezzi alle tecnologie mobili. L’inclusione richiede che sia ben chiaro al progettista come diverse fasce di utenti interagiscono con determinate tecnologie. E le soluzioni progettate devono poter superare gli eventuali gap, fornendo un livello di comodità e facilità d’uso elevato.

Rivisitare le attuali strategie formative

Una volta chiarite le sfide che accomunano i progetti di mobile learning, possiamo passare ad analizzare le strategie possibili per integrare con sapienza il mobile learning all’interno di un programma formativo globale.

Costruire una strategia di apprendimento è un lavoro duro, che richiede tempo ed è sottovalutato dalla maggior parte dei dipartimenti tranne quelli di Sviluppo e Formazione. Inoltre, spesso ci vogliono anni per mostrare un ROI interessante. E non basta! La parte più difficile è convincere l’intera azienda che la strategia alla quale il team ha lavorato per anni può essere ancora migliorata con l’apertura verso il mobile. Inoltre molti utenti finali potrebbero non voler salire a bordo di questo treno rappresentato dal mobile learning. Questa è l’occasione per integrare alcune grandi strategie di gestione della conoscenza nella vostra strategia di apprendimento.

Integrare la strategia di mobile learning nel piano di formazione aziendale
Lavorare per mesi – a volte anni – alla costruzione di indicatori chiave di performance (KPI), obiettivi di apprendimento e poi far confluire tutto in una serie di percorsi formativi, può essere faticoso. Questo duro lavoro però fornisce una grande opportunità per rivedere le competenze chiave e gli obiettivi e valutare se alcuni sono perseguibili attraverso dei progetti formativi di aggiornamento in modalità mobile.

Negli anni passati l’e-learning si è affermato fortemente grazie alla possibilità di sviluppare con tool semplici corsi complessi, interattivi, basati su scenari ed anche Serious Games.

Appare difficile talvolta rinunciare a contenuti di così elevata qualità per sposare un progetto di mobile learning. Dopotutto non tutti i dispositivi hanno le stesse potenzialità e non tutti gli utenti sono disposti ad interagire allo stesso modo con essi.

Tuttavia questa è l’epoca delle opportunità. Mettere in campo un progetto di e-learning significa dare la possibilità di fruire di contenuti snelli che non impegnino a lungo il lavoratore in termini di tempo. L’opportunità è proprio questa, fornire ai lavoratori pillole formative facilmente fruibili e accessibili veramente ovunque, anche on the job, su contenuti ritenuti di importanza centrale per l’azienda.

Un’altra grande occasione è data dalla grande familiarità che gli utenti hanno con i messaggi di testo tramite smartphone. Alcuni tra i più moderni standard tecnologici (come il xAPI/ TinCan) offrono la possibilità di far interagire una piattaforma di e-learning con questo tipo di informazioni che entrano poi a far parte dello storico dei discenti.

Prendete le vostre competenze organizzative attuali, le abilità, gli obiettivi e così via e valutate ciò che può essere suddiviso in piccoli blocchi di apprendimento estremamente concisi (mi piace il termine “Learning Pills”) e poi sviluppateli in un formato che sia fruibile dal maggior numero di dispositivi mobili (e ricordate di progettare in funzione del minimo comune denominatore). Video brevi, poco complessi e leggeri sono i pacchetti di contenuto che al momento funzionano meglio. Se sono seguiti poi da brevi test di verifica, allora si ottiene un ottimo standard didattico per la formazione “in pillole”.

Se avete già praticato questo modello base di mobile learning ed avete la capacità di sostenere l’interazione in tempo reale con il discente, allora siete pronti per inserire all’interno delle pillole formative funzioni di messaggistica istantanea tra i discenti che renderanno il progetto realmente collaborativo.

In presenza di una scelta standard di dispositivi mobili, è possibile anche pensare di trarre vantaggi ancora superiori sfruttando le funzionalità interne del dispositivo. Il rilevamento della posizione e la distribuzione di contenuti legati al contesto, l’integrazione della fotocamera e la possibilità di registrare video sono tutte funzioni che rendono il m-learning efficace al massimo delle sue possibilità.

Quando si progetta un contenuto formativo, si dovrebbe rispettare la regola che il momento di pura trasmissione dei contenuti non duri più di 3-5 minuti. I momenti di verifica

dell’apprendimento dovrebbero essere ben distribuiti, così come il collegamento costante al piano di formazione generale. L’utilizzo delle funzioni avanzate dei dispositivi, quali il rilevamento delle posizione, richiedono una progettazione puntuale e devono infine perseguire obiettivi specifici.

Utilizzare il mix più ampio di media

Utilizzare il m-learning congiuntamente alla formazione in aula ed ai corsi e-learning sincroni ed asincroni. Non c’è nulla che impedisca di creare una grande strategia di blended learning che comprenda una vasta gamma di metodologie e strumenti. E nel fare questo si può essere certi di andare incontro alle esigenze di vaste tipologie di utenti. In fondo la ragione principale per la quale si va incontro ad un progetto di mobile learning è quella di rendere la formazione accessibile a tutti. Rifletti! Non rinunciare ad essere creativo e conosci il tuo target.