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4 consigli per migliorare la tua strategia di mobile learning

• 4 min read

Sappiamo ormai che dividere i contenuti formativi in piccole parti funziona molto bene per il mobile learning. Questo tipo di contenuti può essere facilmente distribuito in un ambiente formative mobile e spesso fornisce risultati migliori. In questo articolo condivideremo alcuni consigli per creare delle pillole formative che speriamo siano utili ai trainer.

Solitamente le competenze e i contenuti legati al mondo del lavoro sono più complessi di un semplice pezzo o pillola. Dunque il compito principale dell’instructional designer consiste nello “smontare” contenuti complessi, e dividerli in parti più piccole.

Ci sono diversi modi di ottenere questo risultato; di seguito analizziamo i pro e i contro delle diverse strategie:

Scomposizione:

Questa è la strategia più utilizzata quando si vuole dividere un contenuto complesso in parti più piccole. Ogni competenza può essere “divisa” in una lista di competenze, capacità e abilità. Questo è il primo passo che vi suggeriamo di fare per ottenere degli obiettivi formativi brevi.

Il risultato assomiglia ad una piramide: alla base abbiamo le informazioni fondamentali, e mentre l’utente scala la piramide i contenuti diventano più complessi e più orientati verso le competenze.

Riassumiamo i pro e contro di questa strategia dal punto di vista dell’utente:

Pro

L’utente finale non è mai disorientato perchè la strategia formativa alla base del percorso è evidente

Contro

L’utente avrà una panoramica chiara della competenza acquisita solo quando raggiunge la cima della piramide

Mappa concettuale

Passiamo ora a una strategia completamente diversa. Invece di scomporre obiettivi formativi complessi utilizzando la classica suddivisione in competenze in capacità-comportamenti-abilità, vogliamo analizzare e rappresentare il contenuto attraverso una mappa concettuale. Le mappe concettuali sia avvicinano molto di più al modo di imparare delle persone, poichè è un sistema che viene utilizzato fin dai primi anni scolastici.

Riassumiamo i pro e i contro:

 

Pro:

gli utenti sono liberi di muoversi in un ambiente chiuso (con dei limiti ben definiti), quindi possono sperimentare la libertà in un ambiente limitato.

Contro:

il tempo speso da un singolo utente per completare un obiettivo formativo non è prevedibile al 100%, poichè sono liberi di muoversi nella mappa.

Lavoro-processi

Questo è un metodo empirico per passare da un obiettivo formativo complesso ad un gruppo di pillole formative: il trainer seleziona cosa è strettamente necessario (una capacità, un comportamento, una conoscenza) per compiere un compito specifico in un singolo processo lavorativo. Durante questo processo di selezione il trainer cancella tutto ciò che non è necessario per ottenere il risultato voluto. Alla fine l’utente avrà una sequenza, semplice o complessa, di pillole formative strettamente legate a un processo lavorativo.

Pro:

Questa strategia ruota intorno all’utente poichè risolve una necessità lavorativa reale.

E’ chiaramente focalizzata sul lavoro

Il percorso formativo può essere considerato un sostegno al lavoro

Contro:

Il corso è progettato per un lavoro esistente in un momento specifico e limitato

Dal punto di vista pedagogico è una strategia di basso livello perchè è “solo” un modo di trasferire conoscenza.

Casuale on-demand

Questa strategia è la sola che non tiene in considerazione l’obiettivo formativo complesso (quanto meno all’inizio). Il traner progetta e sviluppa un oggetto formativo autonomo. A questo punto crea un insieme (speriamo grande) di oggetti formativi autonomi che l’utente può utilizzare on-demand. Potreste non essere abituati a questo metodo, e nemmeno pensare che sia orientato alle competenze, ma guardate ai “pro” prima di trarre conclusioni affrettate:

Pro:

l’utente ha la libertà di scegliere il contenuto che più gli è necessario

il percorso formativo è costruito interamente dall’utente

Il numero di lezioni può aumentare in qualunque momento

gli utenti possono tornare più volte per controllare se ci sono aggiornamenti

Cons:

Scegliere liberamente a volte può portare a scelte casuali e senza senso (perchè scegliere uno rispetto ad un altro?)

Potrebbe richiedere una strategia formativa per presentare i contenuti agli utenti finali.

Come potete immaginare, con la 4 strategia non è più possibile utilizzare il termine pillola formativa. Non costruiremo nulla con delle piccole parti; non è una costruzione con i Lego, è più come una figura in 3D che emerge spontaneamente unendo diversi contenuti. Non possiamo predire che struttura assumerà, ma siamo sicuri che sarà personalizzata.

Conclusione

Voi, come trainer, potete scegliere una o più strategie per iniziare a creare contenuti formativi per i dispotivi mobili. Non esiste una strategia perfetta, ma conoscere il vostro pubblico vi aiuterà a scegliere l’approccio formativo migliore.

Se volete iniziare a testare queste metodologie, provate l’App Mobile e aggiungete una sessione di mobile learning!

Per ulteriori informazioni sul mobile learning potete scaricare la ricerca gratuita sull’argomento!