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Il ruolo della tecnologia nella creazione del sapere

• 4 min read

Il seguente articolo è la seconda parte di un estratto di un brief di Aberdeen Group: in questa breve ricerca, il gruppo di analisti indaga sul ruolo che la tecnologia gioca nel processo di creazione del sapere, e su come la Formazione 3.0 può aiutare ad accelerare la cosiddetta “spirale” della creazione del sapere in azienda. Per leggere la prima parte del brief, clicca qui.

Socializzazione: Implicito-Implicito

La creazione di nuova conoscenza parte sempre dall’individuo. E, in qualsiasi organizzazione, mettere questa conoscenza a disposizione degli altri in è fondamentale per il suo sviluppo.

Interazione e collaborazione tra individui incentivano la condivisione della conoscenza e aiutano a produrne di nuova. Tuttavia, il processo di condivisione della conoscenza va ben oltre la sua semplice trasmissione. I network o i gruppi sociali derivano dalla relazione con gli altri: la conoscenza condivisa che ne consegue è quindi frutto delle interazioni tra le persone, piuttosto che dei loro singoli contributi. La conoscenza esplicita esiste senza questo tipo di relazione e può essere articolata più facilmente, è inoltre più facilmente codificabile e può essere trasmessa senza interazione tra gli individui. L’apprendimento nel contesto dell’interazione con gli altri è chiamato social learning, ed è un risultato chiave della condivisione della conoscenza.

La conoscenza implicita è un vantaggio competitivo essenziale, perché per la concorrenza è difficile da copiare. E’, infatti, il sapere personale, che ogni individuo acquisisce tramite esperienza diretta, creazione di know-how, ma anche intuizioni e competenze. Per poter condividere la conoscenza implicita bisogna attivare meccanismi di socializzazione, che nascono solo in presenza di una qualche forma di interazione fra individui.

Tale interazione può talvolta avvenire attraverso meccanismi quali l’osservazione, l’imitazione, o addirittura l’apprendistato. Tuttavia, è tramite l’utilizzo di tecnologie “sociali” che oggi si aprono le più interessanti opportunità di creare ambienti collaborativi e interattivi, dove chi lavora in azienda può condividere, analizzare e validare il sapere esperienziale collettivo.

Le aziende che hanno oggi i migliori risultati sul mercato non solo sono più propense all’adozione di social learning supportato dalla tecnologia, ma sono anche quelle con il più alto interesse al supporto della formazione social attraverso attività di coaching, peer review e mentoring.

Esternalizzazione: Implicito-Esplicito

Il processo di esternalizzazione converte il sapere implicito in sapere esplicito. Questo è il passaggio in cui l’uso di video ha un effetto più evidente sul processo di conversione del sapere. Le aziende leader sono, per il 78,1%, più votate all’uso di contenuti video generati dagli utenti. Queste organizzazioni hanno infatti capito che, realizzati da veri e propri esperti, grazie all’uso di tool collaborativi questi video possono essere facilemente registrati, catalogati e messi a disposizione per un processo di review. Così da creare non solo una libreria di contenuti formativi da usare nell’immediato, ma addirittura un vero e proprio archivio, sempre a disposizione, e che si arricchisce nel tempo.

In molti casi, per creare contenuti video tutto quel che serve è uno smartphone o un tablet. Tuttavia, alcune aziende hanno anche iniziato ad esplorare il mondo dei wearable device, che consentono di catturare in modo ancora più semplice le conoscenze impiegate per svolgere task quotidiane.Sebbene solo il 7.4% delle aziende intervistate abbia indicato di usare attualmente wearable device per la formazione, le organizzazioni top si sono mostrate 3 volte più interessate della media. Questi device includono smart glasses, badge con chip RFID, headset per realtà virtuale e display da polso. Possono quindi essere usati per registrare attività quotidiane, e distribuirne il video successivamente. Il video può addirittura essere usato come supporto in tempo-reale allo svolgimento di task, come nel caso di un tecnico che debba seguire una determinata procedura sul posto di lavoro. Le registrazioni possono essere viste in un secondo momento, sistemate, categorizzate e taggate, quindi messe a disposizione di tutti tramite un repository online, ma anche utilizzando il learning management system aziendale.

Raccomandazioni:

  • Fai in modo che i tuoi dipendenti possano scoprire, catturare e acquisire conoscenze utilizzando device wearable, mobile e qualsiasi altro strumento
  • Metti a disposizione di tutti i dipendenti i tuoi esperti e “guru”, perché solo in questo modo potranno diventare coach
  • Crea molteplici canali per la condivisione e distribuzione del sapere, e fai in modo che siano facilmente accessibili da tutti

Conclusioni

Aziende e organizzazioni devono insomma essere in grado di condividere efficacemente le conoscenze “custodite” dai propri dipendenti, se vogliono acquisire un vantaggio competitivo sulla concorrenza. Tramite l’utilizzo di strumenti collaborativi e comunità in cui gli utenti possono interagire, le aziende possono stimolare la creazione di nuove conoscenze. Bisogna dunque far emergere il sapere implicito degli individui, le loro intuizioni e risorse, in modo da farle entrare in un flusso di interazione sociale, mettendo le basi per una maggiore competitività. La tecnologia è in questo un elemento chiave: non solo mette a disposizione nuove modalità di condivisione del sapere, ma permette anche agli utenti un nuovo approccio all’apprendimento, più dinamico, efficace, che avviene in tempo reale grazie a wearable device e comunità online di discussione.Vuoi saperne di più? Guarda il webinar: Il nuovo 70:20:10? Come cambia la formazione, presentato da Aberdeen Group e Docebo.